La Sezione Aurea
L’equilibrio invisibile che guida arte, architettura e corpo umano
Francesco Galvano


C’è un numero che attraversa secoli, culture e discipline. È il rapporto aureo, noto anche come sezione aurea o divina proporzione. Più che una formula matematica, è un principio di armonia nascosto in ciò che consideriamo bello, equilibrato, naturale. Lo troviamo in opere d’arte immortali, nelle architetture più iconiche e persino nei gesti del nostro corpo.
Che cos’è la sezione aurea?
La sezione aurea è un rapporto matematico: si verifica quando un segmento è diviso in due parti in modo tale che la parte più lunga sta alla più corta come il tutto sta alla parte più lunga. In termini numerici, questo rapporto equivale a 1,618... (numero irrazionale, indicato con la lettera greca phi, φ).
Formula:
(a + b) / a = a / b = φ ≈ 1,618
Questo rapporto è considerato particolarmente armonioso agli occhi umani. Non è solo un’astrazione matematica: è un principio che si ritrova ovunque — dalla spirale delle conchiglie, ai petali dei fiori, alle proporzioni del corpo umano.
Qual´é la differenza tra Sezione Aurea e la Successione di Fibonacci?
La Sezione Aurea è una proporzione matematica fissa (≈1,618) considerata esteticamente perfetta, usata in arte, architettura e natura.
La Successione di Fibonacci è una serie numerica in cui ogni numero è la somma dei due precedenti. Il rapporto tra numeri consecutivi si avvicina progressivamente alla Sezione Aurea, ma non è costante.
Sezione aurea nell’arte: quando la matematica incontra la bellezza
Molti grandi artisti hanno usato la sezione aurea per strutturare le loro composizioni, a volte in modo consapevole, altre volte per istinto.
Leonardo da Vinci è il primo nome che salta fuori. Nei suoi disegni anatomici e opere come La Vergine delle Rocce o L’Ultima Cena, la disposizione dei soggetti segue griglie e proporzioni vicine al rapporto aureo. Il famoso Uomo Vitruviano mostra come il corpo umano rifletta queste proporzioni.
Sandro Botticelli, nella Nascita di Venere, posiziona la dea e gli elementi della scena secondo rapporti aurei, che danno equilibrio e grazia all’intera composizione.
Michelangelo applica la sezione aurea in molte scene della Cappella Sistina. In particolare, nella Creazione di Adamo, la distanza tra le dita di Dio e Adamo rispetta quasi esattamente il rapporto aureo.
Raffaello, nelle sue Scuole di Atene, organizza i filosofi all’interno di uno spazio architettonico dove archi e prospettiva rispondono a questo principio di proporzione.
Architettura: la proporzione che costruisce il mondo
La sezione aurea è stata una guida silenziosa per architetti di tutte le epoche.
Il Partenone di Atene, costruito nel V secolo a.C., è spesso citato come esempio di applicazione della sezione aurea nella facciata e nelle proporzioni interne. Anche se i greci non la chiamavano “sezione aurea”, usavano una logica di simmetria e proporzione molto vicina.
Le cattedrali gotiche, come Notre-Dame di Parigi, mostrano nelle loro facciate, finestre e piante elementi che si avvicinano alla proporzione aurea. Non sempre in modo matematicamente preciso, ma con un’intenzione di equilibrio visivo.
Leon Battista Alberti e Palladio, teorici dell’architettura rinascimentale, studiarono e applicarono proporzioni armoniche nei loro edifici. Palladio in particolare, nei suoi trattati, descrive come progettare stanze e facciate in base a rapporti di proporzione ideali, inclusa la sezione aurea.
Le Corbusier, nel XX secolo, costruì il Modulor, un sistema di proporzioni basato sulla sezione aurea e sul corpo umano, per disegnare edifici “a misura d’uomo”.
Corpo umano, mimica e linguaggio del corpo: l’estetica naturale
Il corpo umano è pieno di proporzioni vicine al rapporto aureo:
L’altezza totale rispetto all’altezza dell’ombelico.
La lunghezza dell’avambraccio rispetto alla mano.
Le proporzioni del viso: la distanza tra gli occhi, la larghezza della bocca, la posizione del naso.
Il volto umano è uno dei luoghi dove il rapporto aureo si manifesta con maggiore frequenza, soprattutto nei volti percepiti come armoniosi o “belli”. Questo non significa che la bellezza sia interamente spiegabile in termini matematici, ma che esistono proporzioni che il cervello umano riconosce inconsciamente come equilibrate.Nel volto umano, alcune proporzioni che si avvicinano al rapporto aureo includono:
Distanza tra gli occhi: Se il viso è diviso verticalmente secondo il rapporto 1:1,618, si noterà che nei volti considerati “armoniosi”, la distanza tra occhi e bocca si avvicina alla sezione aurea
Posizione degli occhi: gli occhi sono posizionati circa a metà dell'altezza del volto. Gli occhi si trovano spesso circa a 0,618 dell’altezza del viso (dal mento alla sommità della testa).
Larghezza della bocca: equivale approssimativamente alla distanza tra gli iridi.
Divisione verticale del volto: il volto può essere suddiviso in tre parti uguali: dalla radice dei capelli alle sopracciglia, dalle sopracciglia alla base del naso, e dalla base del naso al mento.
Distanza tra le pupille e la larghezza del viso.
La distanza interpupillare è spesso il segmento aureo della larghezza del viso.
Sopracciglia, attaccatura dei capelli e altezza della fronte.
La fronte è spesso suddivisa in sezioni proporzionate secondo φ tra attaccatura dei capelli, sopracciglia e occhi.
Nella mimica facciale, i volti che rispettano maggiormente queste proporzioni sono percepiti come più armoniosi o attraenti. Il cervello umano sembra riconoscere inconsciamente la sezione aurea come "naturale".
Nel linguaggio del corpo, molte pose che trasmettono equilibrio e grazia (pensa a una ballerina o a un atleta in movimento) si allineano a strutture geometriche dove la sezione aurea può comparire nella distribuzione delle forze, delle altezze e dei movimenti.
Già Leonardo da Vinci con il celebre Uomo Vitruviano ha illustrato come il corpo umano rifletta rapporti geometrici precisi. Alcune delle proporzioni che si avvicinano al numero aureo includono:
✦ Altezza e ombelico
Se dividiamo l’altezza totale di una persona per l’altezza all’ombelico, il risultato si avvicina a φ.
altezza totalealtezza ombelico≈1,618\frac{\text{altezza totale}}{\text{altezza ombelico}} ≈ 1,618altezza ombelicoaltezza totale≈1,618
✦ Avambraccio e mano
Il rapporto tra la lunghezza dell’avambraccio e quella della mano tende a φ. Questo è visibile anche nella scultura classica (es. Policleto e il suo Canone).
✦ Falangi delle dita
Le falangi delle dita seguono un rapporto di lunghezza che si avvicina alla sezione aurea: la falange più lunga rispetto alla media, e la media rispetto alla più corta.
✦ Lunghezza delle gambe rispetto al busto
Il rapporto tra la lunghezza delle gambe e quella del busto tende alla proporzione aurea nelle persone percepite come “armoniosamente proporzionate”.
Postura, equilibrio e aurea proporzione
L’essere umano in posizione eretta rappresenta un sistema complesso di equilibri dinamici.
Il centro di massa, nelle posture più bilanciate, si trova a un’altezza che corrisponde spesso a circa 61,8% dell’altezza totale (≈ ombelico).
Le pose iconiche, come il contrapposto delle statue greche o la posa rilassata di oratori e leader carismatici, spesso presentano distribuzioni geometriche che rientrano in proporzioni auree.
Questo equilibrio non è solo visivo, ma anche neuromotorio: il cervello umano riconosce e memorizza più facilmente pattern basati su φ, contribuendo a una comunicazione corporea più fluida.
Sezione aurea e impressione psicologica
La mente umana sembra preferire inconsciamente le forme e i movimenti che rispecchiano la proporzione aurea. Alcuni effetti psicologici rilevanti:
Maggiore credibilità: nei contesti pubblici (politica, leadership, negoziazione), posture e gesti “aurei” risultano più convincenti.
Empatia aumentata: l’armonia dei tratti favorisce il cosiddetto effetto “halo”, per cui attribuiamo inconsciamente tratti positivi a chi appare fisicamente equilibrato.
Riconoscimento sociale: nei gruppi, chi ha un corpo e un linguaggio corporeo armonico tende a emergere come leader informale.
Comunicazione non verbale e coreografie auree
Anche i movimenti sequenziali – come i gesti durante una conversazione, le camminate o le rotazioni del busto – possono seguire progressioni logaritmiche, il che conferisce fluidità e naturalezza alla comunicazione.
Nella retorica gestuale classica (Cicerone, Quintiliano), i gesti erano studiati per accompagnare le parole in modo armonico, spesso secondo proporzioni oggi riconducibili al φ.
Il movimento oculare durante le espressioni facciali (ad esempio il passaggio da uno sguardo neutro a uno emozionato) segue tempistiche e traiettorie che si avvicinano a curve auree.
Conclusione: un filo invisibile che unisce tutto
La sezione aurea non è una regola rigida, ma un principio che ritorna. Non tutti gli artisti o architetti la usano consapevolmente, ma la sua presenza frequente suggerisce che esista una grammatica naturale della bellezza. Questo rapporto è una chiave per leggere l’arte, l’architettura, il corpo e perfino la comunicazione non verbale. Più che una formula, è un’intuizione profonda: la bellezza non è casuale. È proporzione, equilibrio, struttura. E il numero 1,618 ci sussurra, da millenni, dove trovarla.
Riferimenti Bibliografici
📐 Sezione aurea – Teoria e matematica
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🖼️ Arte e pittura
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🏛️ Architettura
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🤖 Volto umano, proporzioni e armonia
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💬 Mimica facciale e linguaggio del corpo
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