Le mani parlano
Indicatori non verbali di menzogna
Francesco Galvano
Quando cerchiamo di scoprire una menzogna, è comunemente il volto a essere interrogato a fondo: ci si chiede se gli occhi distolgono lo sguardo, se il sorriso non può essere spontaneo o se ci sono pause nella voce. Tuttavia, una pletora di importanti studi scientifici nell'ambito del comportamento e della comunicazione non verbale ha dimostrato che i legami e le mani sono tra gli indicatori più affidabili di qualche tipo di incoerenza e di problemi non verbali verso l'alto, pur rilevando certamente una bugia. In particolare, le mani contengono probabilmente il maggior numero di informazioni su una persona rispetto a qualsiasi altra parte del corpo, soprattutto se questa persona dice meno di quanto il corpo mostri (Knapp, 2010). Studi condotti in diversi Paesi e culture suggeriscono che le mani sono ottimi indicatori e le persone non prestano tanta attenzione a ciò che fanno con esse. Altri ricercatori suggeriscono che, nella maggior parte dei casi le mani rivelino la verità sul fatto che qualcuno stia dicendo bugie o meno (Vrij, 2008). e ci sono due fasi in questo processo. La prima fase consiste nel rendersi conto che le mani inviano segnali di disagio, tensione o regolazione emotiva molto prima che questi emergano attraverso la voce o il viso, perché le mani sono la parte più eloquente del corpo. Inoltre, le mani manipolano i gesti in vari modi, tra cui toccarsi il viso, nascondere le mani, intrecciare le dita o manipolare oggetti, e possono essere viste anche in casi di disagio psicologico o disonestà, diventando così un punto chiave per gli operatori del settore, come gli psicologi. Il punto da tenere sempre in grande considerazione è che il solo fatto che qualcuno mostri segni di una qualsiasi forma di linguaggio del corpo—compreso l'agitarsi o l'auto manipolarsi — non significa che stia dicendo una bugia; pertanto, vale la pena di guardare oltre i soli segni non verbali.
È altamente significativo sapere che un singolo gesto non dovrebbe mai essere giudicato o essere chiamato il “segnale di menzogna; ci sono alcuni comportamenti da osservare in combinazione per sapere chi sta mentendo o meno. In sostanza, anche il linguaggio del corpo indica se un individuo è onesto o meno, completando quanto detto con il canale verbale e, in particolare, le mani, che sono fondamentali per l'espressione sia del comportamentismo sia dell'inganno. Un'ulteriore analisi rivela che le ultime ricerche in questo campo indicano che leggendo il comportamento non verbale delle persone, in particolare delle mani, si può determinare se una persona sta mentendo; uno studio condotto da Paul Ekman ha rivelato che ‘l'indizio più affidabile per catturare un bugiardo potrebbe essere trovato nei gesti piuttosto che nelle espressioni facciali’ (Ekman, 2009); questo dimostra quanto potenti possano essere i segnali silenziosi del nostro corpo. Grazie a questi studi, il linguaggio del corpo è entrato nella luce ed è diventato uno strumento cruciale per determinare l'inganno, mentre l'uso delle mani deve essere un po' più appropriato considerando la congruenza o meno con gli altri canali comunicativi.
Perché le mani tradiscono più facilmente?
Le persone hanno meno capacità di usare le mani in modo efficace rispetto al viso. Poiché le espressioni del viso possono essere regolate a livello cosciente utilizzando sorrisi deliberati ed espressioni neutre, i movimenti delle mani sono spesso trascurati, soprattutto in situazioni difficili.
Riduzione dei gesti illustrativi. L'uso dei gesti, che avviene per lo più a livello inconscio, dipende anche dal contesto della conversazione o della situazione. L'uso di questi gesti diminuisce quando un soggetto sta dicendo una bugia (DePaulo et al., 2003). Questo accade perché mentire comporta un maggior lavoro mentale e il corpo spesso cerca di "congelare" o semplificare i movimenti per mantenere la coerenza del discorso.
Aumento di gesti di auto-contatto e chiusura. I comportamenti manipolativi o pacificatori più evidenti, che si possono osservare nel toccare il viso, nell'armeggiare con le mani o le dita e in gesti come nascondere le mani nelle tasche, sono in grado di dirigere l'attenzione dei messaggi o dei pacificatori verso il corpo per scaricare l'ansia o il disagio. In situazioni che comportano la rilevazione di un inganno, la persona può affidarsi a questi segnali per indicare una tensione interno, conflitto o paura (Vrij, 2008; Ekman, 2009).
Applicazioni e limiti
L'individuazione dell'inganno attraverso la comunicazione non verbale non è una scienza pura e non può prendere il posto dell'analisi contestuale e verbale insieme all'indagine professionale. Tuttavia, osservando i gesti, soprattutto quelli delle mani, è possibile raccogliere informazioni molto utili in ambiti come l'interrogatorio di un investigatore, un colloquio clinico o una negoziazione. In particolare, si deve notare un cambiamento nel comportamento importante del motore, quello insolitamente improvviso, o quello che non corrisponde al tono verbale.
Riferimenti bibliografici
DePaulo, B. M., Lindsay, J. J., Malone, B. E., et al. (2003). Cues to deception. Psychological Bulletin, 129(1), 74–118.
Ekman, P. (2009). Telling Lies: Clues to Deceit in the Marketplace, Politics, and Marriage (4th ed.). W. W. Norton & Company.
Knapp, M. L., & Hall, J. A. (2010). Nonverbal Communication in Human Interaction (7th ed.). Wadsworth.
Vrij, A. (2008). Detecting Lies and Deceit: Pitfalls and Opportunities (2nd ed.). John Wiley & Sons.
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